Il 21 settembre è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer
La Giornata Mondiale Alzheimer si celebra in tutto il mondo il 21 settembre ormai dal 1994, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Alzheimer’s Disease International (ADI) la istituirono per testimoniare la crescita di un movimento internazionale che voleva creare una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa malattia.
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza senile, ed è caratterizzata da un progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, uno stato provocato da un’alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie difficoltà per la persona nel condurre le normali attività quotidiane.
I numeri sono in crescita e destinati ad aumentare in maniera importante nei prossimi anni: i malati di Alzheimer e di altre demenze nel mondo ad oggi sono stimati 46 milioni circa; in Italia si stima un numero di circa 1,2 milioni di persone affette da demenza e di queste circa il 60% presenta una forma di Alzheimer.
Anche quest’anno sono numerose le iniziative in occasione di questa importante ricorrenza; in particolare, Federazione Alzheimer Italia sostiene decine di iniziative “Dementia friendly” per costruire una società più inclusiva per malati e familiari e lancia la campagna #Notiscordaredivolermibene che mira a creare cittadini informati per abbattere lo stigma che circonda la malattia.
Coopselios, che fa dei servizi per le persone fragili la propria ragione d’essere, quotidianamente si prende cura all’interno dei propri servizi di centinaia di persone affette da demenza. In particolare, all’interno dei propri Centri diurni Alzheimer uno degli obiettivi del progetto di cura è quello di prolungare quanto più possibile il mantenimento della persona al proprio domicilio e di supportare la famiglia nella gestione della malattia e degli eventuali disturbi del comportamento. Nei Nuclei Alzheimer, reparti specialistici dedicati all’interno delle nostre strutture residenziali per anziani, il personale specializzato si prende cura degli utenti anche attraverso un’attività di animazione dedicata. Nel 2022, dopo le difficoltà causate dalla pandemia, finalmente queste attività hanno potuto ritrovare il giusto spazio e da una di queste è nato il progetto “Storie che non si dimenticano”.
“Storie che non si dimenticano: dalla raccolta delle storie di vita ai pannelli occupazionali biografici”.
L’attività di animazione, da sempre una delle caratteristiche che contraddistinguono i progetti nei servizi per anziani della cooperativa, ha, purtroppo, subito una battuta d’arresto durante la pandemia, portando gli anziani e gli animatori/educatori a sospendere buona parte, se non tutte, delle attività tradizionalmente proposte.
Grazie all’allentamento delle misure restrittive e alla tregua concessa dalla pandemia, è stato possibile ripartire con la realizzazione di attività di coinvolgimento per gli anziani e le loro famiglie. Il risultato di queste attività è un percorso ricco di dialoghi, emozioni e ricordi che ha coinvolto centinaia di persone, fra anziani, educatori e animatori.
Abbiamo presentato il progetto “Storie che non si dimenticano: dalla raccolta delle storie di vita ai pannelli occupazionali biografici” in occasione dell’ultima edizione dell’Alzheimer Fest che si è tenuta a Firenze pochi giorni fa.
Circa cinquanta tra educatori e animatori operanti nei nostri servizi hanno quindi dialogato, ascoltato e raccolto le storie di vita di oltre 150 anziani con demenza residenti nei circa 30 servizi a loro dedicati, gestiti da Coopselios su tutto il territorio nazionale.
Le ricostruzioni dei loro percorsi di vita, dei ricordi e delle emozioni hanno permesso la realizzazione di pannelli occupazionali autobiografici, che saranno esposti proprio in occasione dell’Alzheimer Fest.
La terapia occupazionale è una disciplina riabilitativa che utilizza la valutazione e il trattamento per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze cognitive,
fisiche, psichiche della vita quotidiana e lavorativa delle persone con disabilità, tramite attività. Si occupa anche dell’individuazione e dell’eliminazione di barriere ambientali per incrementare l’autonomia e l’indipendenza e la partecipazione alle attività quotidiane, lavorative e sociali.
Fra i diversi strumenti a disposizione vi è il pannello occupazionale che raccoglie attraverso oggetti rappresentativi la storia dell’anziano.
È stato molto emozionante condividere con le famiglie che hanno sostato presso il nostro stand il progetto e poter toccare con mano i pannelli realizzati all’interno dei nostri servizi dai colleghi che, sulla base delle storie raccontate dagli anziani, hanno cercato di riprodurre delle sintesi tattili di quelle storie con lo strumento del pannello occupazionale.
Per questo progetto, è stato chiesto a ciascuno dei nostri servizi per anziani di raccogliere almeno cinque storie di vita; di queste, sceglierne una, ritenuta di più semplice divulgazione. Sulla base delle informazioni raccolte, applicando le conoscenze derivate dalla formazione, l’obiettivo è stato realizzare un pannello che possa fungere da strumento occupazionale e di semplice manipolazione ma anche da strumento di oggettivazione della storia di vita personale e quindi di personalizzazione. La conoscenza delle storie di vita degli anziani si rivela per noi fondamentale per gestire servizi realmente dedicati alle persone.
È necessario che tutta l’équipe di lavoro condivida un sincero interesse per la vita di ciascun anziano; grazie alla narrazione condivisa, è possibile costruire relazioni di fiducia anche con i familiari, integrare la biografia nella valutazione psicologica, realizzare laboratori e attività dedicate a ognuno nei servizi residenziali e a domicilio e interpretare ciò che viene spesso definito come “disturbo del comportamento” della persona con demenza, che è, in realtà, una modalità di comunicazione connessa all’ambiente.